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Negli ultimi anni la tedesca Meinl ci ha abituati a grandi innovazioni e grandi novità in campo percussivo, e con questo nuovo modello di güiro in materiale plastico dimostra di saper mettere la giusta attenzione anche nella progettazione di strumenti considerati ‘minori’. Siamo personalmente degli appassionati di questo strumento e il nuovo modello della Meinl presenta alcune piccole, ma importanti novità.
Le dimensioni sono quelle standard di un guiro naturale cubano, con due aperture rotonde bordate di gomma sul lato posteriore per l’impugnatura tradizionale in posizione verticale. Sul lato frontale troviamo le normali scanalature trasversali. Notiamo subito che non sono esattamente ortogonali all’asse dello strumento, ma leggermente inclinate, in modo da assecondare la naturale inclinazione della mano. Sul lato posteriore troviamo altre due zone scanalate. Una con solchi molto distanziati, per un suono più grave, ed una con solchi molto vicini tra loro, per un suono più secco ed acuto tipo guacharaca. Il guiro viene offerto con due bacchettine: una in materiale plastico ed una in bambù, che ricorda molto da vicino la nostra ultima esperienza al ristorante cinese. Ma la vera innovazione non è in ciò che abbiamo descritto finora, bensì nel materiale utilizzato. Non si tratta della solita fibra di vetro, ma di un materiale sintetico diverso, più leggero e leggermente meno rigido. Queste caratteristiche conferiscono una maneggevolezza ed una sonorità molto più vicine a quelle di un guiro naturale. Nonostante volume e robustezza siano comunque superiori a quelle del materiale naturale, questa nuova fibra utilizzata dalla Meinl non ha l’attacco così aggressivo e freddo della vetroresina, ma un suono un po’ più caldo e naturale, anche se sempre con un volume notevole. Unico colore disponibile il nero opaco. Per concludere, diremmo che lo strumento funziona molto bene ed è senz’altro consigliabile sia per il lavoro in studio sia, soprattutto, per quello dal vivo.
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