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Audio Design è un’azienda tutta italiana che, dopo oltre trent’anni dedicati principalmente al mercato Hi-Fi
car audio, nel 2010, forte della sua grande esperienza nella progettazione elettroacustica, ha allargato il proprio raggio di azione entrando nel mercato dell’audio professionale. Pro è il nuovo
brand di Audio Design, dedicato a questo mercato, con la missione di realizzare prodotti pensati e progettati per riprodurre, in tutte le condizioni ambientali, la qualità del suono professionale. Negli anni l’offerta è cresciuta, sia nella qualità che nella quantità, e arriva ora a coprire sempre più ampie fasce di mercato. L’Audio Design si è quindi specializzata nella produzione di diffusori, sistemi audio, PA, cavi, accessori e tutto ciò che riguarda la riproduzione del suono ad alti livelli.
L’
Impact AG 8 si presenta benissimo: chassis nero, griglia nera con nome del prodotto cromato, che protegge un
tweeter a cupola in seta e un cono da 8”. Tutto sommato non è neppure pesante (poco più di 11 kg). Come partenza niente male. Quattro i canali in ingresso: uno con connessione jack sbilanciata; due con doppia connessione XLR e jack corredati di alimentazione Phantom (+48V) per la connessione di microfoni a condensatore o DI; e il quarto con RCA e mini jack per poter collegare una sorgente e suonarci sopra. Facciamolo suonare. Nel collegare il cavo di alimentazione noto che manca lo
switch del
ground lift, a mio parere utilissimo. Vabbe’, poco male. Accendo. Non tocco i vari controlli lasciandolo
flat. Prime note di benvenuto: ottimi bassi, bella gamma media, che a mio parere, per la chitarra, è fondamentale. Azzardo un brano blues. I vicini urlano, ma non contro di me (forse); alzo il volume. I vicini continuano a urlare; alzo ancora il volume. OK, adesso non li sento più, forse ero proprio io la causa. L’ampli tira fuori la grinta. Una presenza timbrica importante e il cono fa un ottimo lavoro senza sembrare affaticato. A volume alto, anche il
tweeter fa notare ancora di più la sua presenza. Su ogni canale ci sono diversi controlli: il Gain con il quale si regola l’intervento del preamplificatore, un EQ a tre bande, un controllo per la mandata alla sezione effetti, e il Volume del canale stesso. Tutto il necessario insomma; mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di scegliere la frequenza di intervento almeno sui medi, ma comunque ogni ‘manopolina’ fa quello che deve fare. Sedici gli effetti a disposizione tra reverberi,
delay, chorus, flanger e le varie combinazioni tra di loro. Mancano le connessioni Send/Return per poter utilizzare un proprio processore esterno; l’unico modo per farlo è collegare tutto in serie. Comunque se non si hanno esigenze particolari, gli effetti
on board vanno bene (soffiano un pizzico). Anche la sezione uscite è ricca:
- Stereo Out (2 canali): permette la connessione con un registratore o una scheda audio e ha un controllo indipendente.
- Line Out: uscita bilanciata mono con connessione XLR o jack per la connessione dell’ampli a un mixer o a una cassa amplificata, anche in questo caso con un controllo di livello indipendente; molto utile perché così si può utilizzare l’AG8 come monitor con i volumi che preferiamo, senza influenzare il suono che mandiamo al mixer ed evitando così le maledizioni del malcapitato fonico.
- Phones: uscita per cuffie. Si ha così la possibilità di suonare in cuffia, mentre l’ampli ‘serve’ il pubblico, oppure evitare di disturbare il vicinato ascoltandosi con tutti gli effetti e gli interventi effettuati sui canali; averlo scoperto prima…
Interessante e comoda anche la presenza del Notch Filter, che in caso di risonanza ci aiuta a gestire i Larsen. L’Impact AG 8 è un onesto alleato per i nostri studi e le nostre esibizioni. Ha una sua personalità che viene esternata con un suono presente, pieno, e prima di essere messo in crisi fa divertire parecchio.
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